Solo se tu vuoi ha come obiettivo di
gettare qualche semino nel terreno. Il terreno, ovviamente, è vario
e soggettivo: può essere una classe, un alunno, un docente, un
genitore. Non tutti i terreni sono uguali; ci sono quelli fertili e
quelli aridi, in mezzo quelli che potrebbero diventare fertili o
inaridirsi del tutto. Per far germogliare una pianta non basta un
solo fattore, occorrono un insieme di variabili e un elemento
indispensabile: la volontà.
Tra le righe del romanzo Marta, la
protagonista, appare quasi irreale, una eroina. Non sfuggirà, al
lettore attento e critico, che in realtà la prof innesca solo dei
meccanismi di trasformazione e cambiamenti il cui successo o
fallimento dipenderanno da molti altri fattori.
Marta entra nelle classi e osserva il
comportamento degli alunni in molte discipline, ma non mette loro un
voto. Sta in mezzo ai ragazzi e li aiuta, li rimprovera, li ascolta,
cerca di dar loro gli strumenti per una buona integrazione nella
classe sia tra di loro che con i ragazzi diversamente abili, cerca di
far in modo che per gli studenti della classe la presenza del
“diverso” sia una risorsa. Il docente di sostegno, per un alunno
che presenta qualche difficoltà, non è una ‘colpa’, ma
un’opportunità, così come lo è per l’intera classe.
Marta, come chiunque altro, può essere
il “La” che da' il via all’ingranaggio del cambiamento o
trasformazione, ma se questo non è coadiuvato da altri, si arresta
subito e non va oltre un impercettibile movimento. I miracoli possano
essere attivati da piccole cose e ciascuno può contribuire con
piccoli gesti e attenzioni.
Come dire: a ciascuno il suo…
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