lunedì 19 maggio 2014

Perché questo libro


Solo se tu vuoi ha come obiettivo di gettare qualche semino nel terreno. Il terreno, ovviamente, è vario e soggettivo: può essere una classe, un alunno, un docente, un genitore. Non tutti i terreni sono uguali; ci sono quelli fertili e quelli aridi, in mezzo quelli che potrebbero diventare fertili o inaridirsi del tutto. Per far germogliare una pianta non basta un solo fattore, occorrono un insieme di variabili e un elemento indispensabile: la volontà.
Tra le righe del romanzo Marta, la protagonista, appare quasi irreale, una eroina. Non sfuggirà, al lettore attento e critico, che in realtà la prof innesca solo dei meccanismi di trasformazione e cambiamenti il cui successo o fallimento dipenderanno da molti altri fattori.

Marta entra nelle classi e osserva il comportamento degli alunni in molte discipline, ma non mette loro un voto. Sta in mezzo ai ragazzi e li aiuta, li rimprovera, li ascolta, cerca di dar loro gli strumenti per una buona integrazione nella classe sia tra di loro che con i ragazzi diversamente abili, cerca di far in modo che per gli studenti della classe la presenza del “diverso” sia una risorsa. Il docente di sostegno, per un alunno che presenta qualche difficoltà, non è una ‘colpa’, ma un’opportunità, così come lo è per l’intera classe.

Marta, come chiunque altro, può essere il “La” che da' il via all’ingranaggio del cambiamento o trasformazione, ma se questo non è coadiuvato da altri, si arresta subito e non va oltre un impercettibile movimento. I miracoli possano essere attivati da piccole cose e ciascuno può contribuire con piccoli gesti e attenzioni.
Come dire: a ciascuno il suo…

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